Tutto è fugace e fragile, siamo
solo spettri su questa terra, siamo solo lievi ombre proiettate dalla calda
luce di una stella. Ma basta un alito di vento, basta una flebile nuvola
pomeridiana che ci fa evaporare a poco a poco senza rendercene conto. Che senso
ha questo divenire, che senso ha questo susseguirsi di anime su questa terra, se
tutti siamo solo di passaggio? Cosa rimane di noi? Quale orma indelebile
lasciamo? Perché tutto questo affanno? Sarebbe bello se un giorno in un luogo
senza tempo ci si riunisse, ci si ritrovasse e finalmente potremmo percepire il
calore reciproco. Un tempo e un luogo simile, darebbe speranza e sollievo ogni
volta che una persona cara non c è più ma che ha lasciato in noi un ricordo, un
affetto, un piccolo seme di umanità e di se stessa che matura a poco in noi.
Forse nonostante tutto, è questo lo scopo di
questa bislacca vita, lasciare un seme di noi dentro il cuore degli altri, non
per egocentrismo ma solo perché siamo l’uno il pezzo mancante dell’altro, una
catena infinita che si estende nel tempo e nello spazio per unire l’umanità
tutta, dagli albori alla fine della civiltà. Siamo la manifestazione di un
unico cuore pulsante.
Dovremmo non dimenticarlo mai.